Io scrivo di tutto - di quello che mi piace e di quello che non mi piace,
ma puoi succedere, che quello che amo veramente rimane nel cassetto. Succede perché
lo considero ovvio o perché mancano le parole, ed è' il caso di JICKY.
Jicky di Guerlain, la creazione di Aimè Guerlain, è la più vecchia
fragranza ancora e interrottamente in produzione. L'anno di creazione 1889, lo
stesso della fine dei lavori del Torre d’Eiffel e dell’apertura di Moulin
Rouge. E' considerato uno dei profumi più audaci, uno dei primi profumi astratti,
uno dei primi costruiti con componenti sintetici (vanillin e coumarin), uno dei
primi genderless e nonostante la sua età è sempre attuale e sorprendente. Non sappiamo con esattezza
da dove prende il suo nome. Fino alla comparsa di Jicky le fragranze
avevano nomi semplici – Lavanda, Violetta, Rosa ecc. e imitavano gli aromi
della natura. Jicky con il suo nome strano non riferiva a niente ampiamente conosciuto. Si narra
che Jicky fu il soprannome della
ragazza di chi Aimè Guerlain si innamorò ai tempi dello studio in Inghilterra e Jicky fu anche il soprannome del nipote di
Aimè – Jacques Guerlain che a sua volta diventò un grande profumiere. Non si sa
con esattezza. Non si sa con precisione se Jicky fu all’inizio lanciato come una fragranza
maschile e poi rinominato come un profumo femminile o no, tanto che negli anni sono
stati sia gli uomini che le donne ad amarlo e a portarlo, per esempio Sean
Connery, Jacqueline Kennedy, Serge Gainsbourg e Brigitte Bardot.
La straordinarietà di Jicky sta nella sua semplicità innovativa. Sono due
le colonne olfattive che lo sostengono – la lavanda e la vaniglia. La lavanda
di estrazione naturale, un componente non caro e la vanillina, la componente
che derivava dal laboratorio. Ma senza gli agrumi nell'apertura e senza lo
zibetto animalesco e sporco, Jicky non sarebbe quello che è. Ci sono opinioni talmente contrastanti su di Jicky, che mi sono avvicinata alla prima
prova di annuso con cautela. Alcune persone lo detestano, altre lo adorano. Non
sapevo cosa aspettarmi e avevo paura di trovarmi delusa. Non è successo! Invece mi trovò avvolta in una nuvola di
benessere talcata e rilassante. Non so perché e non so come, ma era qualcosa che
conoscevo, qualcosa di famigliare ritrovata. Da quel momento sapevo che
Jicky mi apparteneva. Lo sentivo talmente mio, che mi sembrava assurdo. E’
stato facile procurarmi un edt ed edp, diversi tra di loro, ma sempre
meravigliosi. Non è da dimenticare che una fragranza con l’anno di nascita come
lei ha subito diverse riformulazioni e le varie versioni che possiamo ancora
trovare sono tanto diverse tra di loro.
Avevo un grande desiderio – di poter
sentire Jicky in versione estratto vintage. Era il mio “unicorno” per gli anni
e finalmente l’ho trovato. La bottiglia sulla foto è dal 1947, e il suo
contenuto è favoloso.